Non farti trarre in inganno dalla marca famosa o dal prezzo o dalla pubblicità: gli esperti ci svelano cosa dobbiamo controllare per capire se una pasta è di buona qualità.
Su 10 persone almeno 9 amano la pasta: il piatto che più di ogni altro rappresenta l’Italia, una sorta di “orgoglio nazionale” che tutto il mondo ci invidia. La pasta è buona in ogni modo, anche semplicemente condita con un filo di olio a crudo o con un sughetto di pomodoro veloce.

La maggior parte di noi compra la pasta abitualmente quando va al supermercato, anche più volte nel corso della settimana. Ma siamo sicuri di saper scegliere bene la pasta che poi mangiamo e che facciamo mangiare ai nostri figli, ai nostri familiari, ai nostri ospiti?
Scegliere una pasta di cattiva qualità significa non solo rovinarsi il piacere di un buon piatto di pasta ma, soprattutto, significa compromettere la riuscita dei nostri piatti. A differenza di quanto molti pensano, la pasta non è tutta uguale e non è la marca che fa la differenza. Inutile seguire la pubblicità o affidarsi al marchio famoso: sono altri i fattori che dovremmo considerare.
Pasta di qualità: ecco cosa controllare
La pasta è uno dei piatti più amati da noi italiani ma, affinché sia un piacere, deve essere di ottima qualità o sarà un disastro. Vediamo quali sono, secondo gli esperti, i fattori che dovremmo controllare prima di mettere un pacco di pasta nel carrello.

Presi come siamo dalla fretta, tendiamo a mettere nel carrello il primo pacco di pasta che ci capita a tiro pensando che, intanto, sia tutta uguale. Oppure, ancor peggio, ci lasciamo influenzare dalla pubblicità. Per essere sicuri di fare un buon acquisto e di non buttare via i nostri soldi, ecco cosa controllare quando acquistiamo la pasta:
- colore. Se non si tratta di pasta all’uovo ma di pasta di semola dura, non deve essere troppo gialla in quanto, se è troppo gialla, può voler dire che contiene troppo glutine il quale alla fine potrebbe renderla tendenzialmente collosa. Una buona pasta secca deve essere di un giallo tenue e rigorosamente opaca.
- Superficie. Una buona pasta deve risultare ruvida in quanto questo significa che è stata trafilata a bronzo e che, quindi, tratterrà molto bene il condimento. Se, al contrario, è troppo liscia significa che è stata trafilata al teflon, una procedura tipica di molte paste industriali.
- Contenuto di fibre. Una pasta artigianale realizzata con farine integrali e macinate a pietra, ha una buona quantità di fibre le quali, oltre a fare benissimo alla salute, fanno in modo che la pasta tenga molto meglio la cottura.
La prova del nove poi, l’avremo al momento della cottura: una buona pasta non deve mai rilasciare molta schiuma e non deve incollarsi ma mantiene la sua forma e la sua consistenza e, soprattutto, raccoglie per bene il sugo.





