Il coperto al ristorante non è detto che si deve pagare ogni volta. Bisogna fare attenzione a un piccolo dettaglio: se non c’è, non si paga.
Tutte le volte che si va a cena fuori, compare una piccola cifra nel conto che non rappresenta alcun consumo, quindi non è né una portata né una bevanda, bensì è quello che tutti consono come coperto. Si tratta di un contributo quasi irrisorio che viene inserito all’interno dello scontrino finale e che deve essere pagato dai clienti del locale.
Il coperto non ha un costo fisso, ma il prezzo varia da ristorante a ristorante, ma generalmente va dai 1,50 ai 3 euro a persona, anche se in alcuni casi la soglia può essere anche più alta. In poche parole, è un contributo che in genere si dà al ristoratore, in cui rientra il servizio messo a disposizione per consumare il pasto: dagli strumenti usati ad alcuni prodotti serviti al tavolo.
In altre parole, nel coperto sono incluse le posate, i bicchieri, le stoviglie, la tovaglia, il pane e altri servizi, come la pulizia del tavolo. Questa non è un’usanza recente, ma risale al Medioevo. Detto ciò, al giorno d’oggi c’è un caso in cui non si paga il coperto al ristorante, ma è bene tenere d’occhio un dettaglio.
Il coperto si paga per coprire eventuali costi che non sono attribuibili al piatto, come già anticipato, e la somma è a discrezione del ristoratore, che può inserirlo come costo aggiuntivo oppure nel prezzo dei piatti. Ci sono ristoratori che giustificano questo contributo come una sorta di mantenimento e sostegno per la struttura, soprattutto se si trova in un posto particolare.
In Italia non vi è una legge che vieti o limiti l’applicazione del coperto, quindi possiamo dire tranquillamente che il coperto è legale, anche se ci sono delle direttive da prendere in considerazione. L’art. 180 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, Regio Decreto n. 635 del 1940 (TULPS) recita che le attività commerciali sono obbligate a tenere esposta la licenza, le tariffe dei prezzi e l’autorizzazione all’esercizio in un posto ben visibile al pubblico.
Sebbene non esista una normativa ben specifica che regoli il coperto, bisogna sottolineare che questa non è una mancia, perché quest’ultima deve essere data in maniera volontaria ed è a discrezione del consumatore. Mentre il coperto rientra nel conto finale e generalmente deve essere pagato sempre dal cliente tranne in un caso specifico.
Ogni consumatore, infatti, può non pagare il coperto al ristorante se non viene riportato in menu. Come già sottolineato in precedenza, infatti, i prezzi devono essere ben visibili e chiari, ciò non solo per quanto riguarda i piatti ma anche il coperto. Nel caso in cui tale voce non ci fosse nel listino prezzi, il cliente ha il diritto di non pagare il coperto.
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